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giovedì 14 luglio 2011

Fotografare i Tramonti



Oggi piccola lezione di fotografia con l'aiuto di alcune mie fotografie.
Il tramonto è uno dei momenti da fotografare più spettacolari che la natura ci possa offrire ed è anche più semplice coglierlo rispetto alla sua sorellina alba, piuttosto mattiniera specialmente nella bella stagione. Il periodo di tempo in cui scattare è sempre limitato. La luce, e di conseguenza le caratteristiche ambientali, saranno in rapida e costante trasformazione soprattutto se in presenza di determinate condizioni che ora andremo a scoprire.

E' quindi fondamentale farsi trovare pronti ed essere rapidi perchè il sole va molto più veloce di quanto si possa pensare. Ecco un esempio di due scatti fatti a poca distanza l'uno dall'altro in due fasi del tramonto ben distinte:Altre due. Qui la distanza di tempo tra un immagine e l'altra è di appena 7 minuti (l'inquadratura cambia ma osservate la montagna più alta a destra inquadrata da vicino nel secondo scatto).
Ancora brevi distanze tra uno scatto e l'altro durante un tramonto.
L'effetto dell'enrosadira, anch'esso di brevissima durata (circa 5-7 minuti) che si può osservare sulle cime dolomitiche e soprattutto su quelle montagne che sono composte di Dolomia, la roccia chiara presente in molti dei gruppi più famosi del Trentino. Qui le Pale di San Martino.
La stessa scena 5 minuti dopo.
Altro esempio sul Pordoi.
Insomma non c'è tempo per il bravo fotografo, di stare ad ammirare inebetito lo splendido tramonto davanti a sè. Bisogna lavorare sodo e prepararsi ad ogni evenienza cercando di farsi trovare sul luogo prescelto almeno 30 minuti prima per capire dove esattamente tramonterà il sole (normalmente ad ovest) e quali inquadrature saranno da catturare.
Per fare scatti "interessanti" e "altamente scenografici" al tramonto, è quasi d'obbligo una Reflex con possibilità di scatto manuale e pieno controllo di tempi e otturatore. Non è invece fondamentale il cavalletto, anche se portarselo dietro vi permetterà di aumentare le possibilità creative. Vedremo anche perchè è auspicabile che il cielo non sia completamente sgombro di nuvole, ma anche che le stesse siano però posizionate in modo da esaltare il tramonto stesso e non il contrario. Vi accorgerete presto che ogni tramonto è completamente diverso dall'altro, anche se scattate decine di volte dalla stessa location in giorni diversi. Capirete che in inverno i tramonti saranno più brevi e probabilmente meno intensi.
Ma cominciamo a ragionare sulla disposizione degli elementi sulla scena.
Il tramonto è fatto di pochi ma essenziali elementi: il sole, l'orizzonte e il paesaggio circostante. Questi 3 fattori incastrati opportunamente daranno vita a immagini spettacolari senza necessariamente essere banali. Vediamo una prima situazione: il sole non è ancora sparito dietro l'orizzonte e il cielo è sgombro da nuvole. I raggi colpiscono sia il fotografo che l'ambiente dietro di lui con una luce già significativamente calda.I tempi di scatto in questo caso dovranno essere rapidi altrimenti si avranno cieli chiari e sole troppo sparato. Per fare questi scatti ma più in generale tutti i tramonti, bisogna lavorare in modalità manuale perchè la digitale avendo il sole puntato addosso tenderà si a scattare con tempi rapidi, ma non sufficientemente veloci per esaltare la scena come vogliamo noi. Infatti quasi tutte le foto al tramonto che faccio sono sottoesposte rispetto a quello che l'esposimetro mi consiglierebbe. La digitale, sentendo zone molto scure (l'orizzonte e le silhouettes che si stagliano nel cielo), tende a schiarire tutta la scena ammazzando di netto il rosso del tramonto. Dobbiamo quindi forzare la mano e sottoesporre tarando la luce puntando l'esposimetro sul cielo leggermente sopra il sole che tramonta. Una volta fatto ciò, si sottoespone di due-tre step, si scatta e si verifica che l'immagine risulti calda a sufficienza. Altrimenti si sottoespone ancora e si riprova.
Situazione due: il sole è già dietro l'orizzonte, non colpisce più il fotografo ma illumina ancora il paesaggio dietro di lui, specialmente in ambiente montano.
La grande differenza dei tramonti di montagna rispetto a quelli di mare sta nel non poter vedere il sole scomparire dietro l'effettiva linea dell'orizzonte ma molto più semplicemente dietro la montagna che abbiamo davanti. Questo determina tramonti decisamente meno arrossati e implica lo scovare una posizione il più possibile sopraelevata per poter cogliere il tramonto il più in là possibile nel tragitto verso l'orizzonte. Di contro l'ambiente montano offre ampie superfici verticali molto alte dove il sole già tramontato può continuare a donare paesaggi incredibili.
Situazione tre: Il cielo sopra il fotografo è velato o leggermente nuvoloso (se il cielo è molto nuvoloso o completamente coperto, vi conviene prendere la vostra digitale e tornare a casa a leggere un buon libro. Nessun tramonto vi si presenterà dinnanzi), l'orizzonte è libero. Il sole solitamente gioca con le nuvole all'orizzonte entrando e uscendo da esse. Questa situazione non permette quasi mai grandi scatti ma forse attendendo, si capiterà in una delle situazioni migliori in cui un tramonto possa trovarsi. Continuate a leggere.
Assisi.Situazione quattro: Il sole è tramontato e il cielo sopra di noi è nuvoloso. Quando il cielo non è sereno, c'è da attendersi tramonti memorabili per effetto della luce calda del sole che rimbalza sotto le nuvole scaldando anche tutta la scena sotto di esse.
Queste, bene o male sono le condizioni che potreste trovare davanti ad un tramonto in atto. Sta a voi captare gli scatti migliori ricordandovi che non dovete stare attenti solo al fronte in cui tramonta il sole, ma anche alle vostre spalle dove ci saranno oggetti e paesaggi direttamente colpiti dall'"effetto tramonto". Occhio quindi a tutta la scena e cercate di guardarvi intorno a 360° durante tutto il fenomeno.
Il momento giusto per iniziare a scattare? Lo capirete da soli. La luce del cielo inizia ad arrossarsi leggermente e ciò che vi circonda assume una colorazione calda. Le ombre si allungano a dismisura.Poi tutto diventa rosso fuoco.
Maldive.Marmolada.
Mar Rosso. Qui è stato utilizzato un filtro a 8 punte che crea quei raggi che vedete sul sole.
Scatto molto sotto esposto per enfatizzare il momento.Quando il sole scompare, tutto si scurisce ma lo spettacolo continua là in fondo.
Ora osserviamo una situazione tipica in montagna durante un tramonto. E' inverno, il cielo è velato ed è in atto un tramonto. Il sole è già sparito ai miei occhi e tutta la valle è già in ombra. Ecco la visione dietro di me.
Ed ecco quella verso il sole.
Apparentemente lo "spettacolo" è sole dietro, dove il sole illumina i monti. Con l'andare del tempo il rossore aumenta ma diminuisce logicamente la superficie illuminata.Tra uno scatto e l'altro non ci sono più di 5-6 minuti. Tutte le foto sono sottoesposte di 2-3 step.
Nello stesso momento davanti a me il sole è sceso ulteriormente e le nuvole iniziano a prendere luce nella loro parte sottostante.
Dopo alcuni minuti i monti dietro di me sono completamente all'ombra ma lo spettacolo continua di fronte a me.
Questi scatti sono messi in ordine temporale. Da qui potete capire come sia semplice aumentare o diminuire la luce del cielo agendo sui tempi di apertura del diaframma.
E' fondamentale inquadrare solo le zone altamente scenografiche per esaltare ancora di più lo scatto finale. Tagliate quindi dall'inquadratura tutto ciò che non enfatizza il tramonto.
Quando si espone in questo modo il cielo, gli oggetti in primo piano risulteranno sempre delle silhouettes nere. E va bene così, perchè darete maggiore importanza ai colori del cielo e creerete un bellissimo contrasto. Ecco un altro tipo di formazione nuvolosa con la stessa situazione di luce.Alcuni minuti dopo. Notate come nella foto precedente abbia zommato solo sulla zona arrossata. Questo accorgimento cambia completamente l'aspetto della foto e la percezione del tramonto che avrà chi guarda l'immagine finale.
Avete visto come cambiano i colori del sole e il cielo stesso? Questo evidenzia il fatto che ogni tramonto è diverso dal precedente e la variabile è composta dalle nuvole, la densità dell'atmosfera in quel momento, e il periodo dell'anno in cui fate lo scatto. Per assurdo, più l'aria è piena di pulviscolo ed inquinata, e più rossi saranno i tramonti. Il rosso del cielo altro non è che la luce del sole che viene catturata da minuscole particelle nell'aria.Più il sole si abbassa all'orizzonte e più la luce sarà rossa per effetto del grande strato di atmosfera (parte rosa negli schemini) che si interpone tra il fotografo e il sole stesso.Non ci fosse l'atmosfera, non esisterebbero i tramonti.
Ora due parole sul tipo di inquadratura da adottare. Cerchiamo di variare spesso la posizione del sole all'interno dell'inquadratura e di non posizionarlo mai al centro perfetto, tipo così:Ma neppure con un leggero spostamento che sembrerebbe solo un errore di centratura.Già la forma semplice del sole banalizza il tramonto, se poi noi lo piazziamo al centro perfetto peggioriamo le cose. Una situazione del genere è già più accettabile.Altroerrore a cui stare mooolto attenti (e in cui anche io spesso incappo) sono le linee cadenti. Tenete la macchina fotografica perfettamente dritta perchè col fatto che la linea dell'orizzonte è spesso ben visibile, gli scatti storti si noteranno moltissimo.
Ricordatevi di dare ampio spazio al cielo nell'inquadratura perchè i colori più interessanti sono proprio lì. Diciamo che daremo 2/3 al cielo e 1/3 all'orizzonte. Poi, per aumentare l'nteresse della scena frapponete tra voi e il sole delle forme, alcuni edifici, una persona. Trattate tutti questi inserimenti come delle silhouettes e esponete correttamente solo ed esclusivamente il cielo. Gli scatti risulteranno molto più vari.
Silhouettes in assenza del sole dentro l'inquadratura.
Ultimo consiglio, munitevi di teleobiettivo per andare a prendere il sole il più vicino possibile aumentandone le dimensioni agli occhi di chi guarderà lo scatto finale. Per questo vi servirà sicuramente un treppiedi e una mano ferma.
Come detto anche il precedenza, quando fotografate un tramonto vi ricordo, specialmente in montagna, di guardarvi ogni tanto alle spalle o di fianco. Potrebbero esserci spettacoli imperdibili.
Ed ora un pò di scatti che dimostrano chiaramente che le foto più belle al tramonto, alle volte, si fanno quando il sole è sparito da un pezzo.
I tramonti sono una perenne sorpresa. Nessuno è in grado di prevedere se la copertura nuvolosa all'orizzonte garantirà un buon risultato. Ecco un "dopo tramonto" riuscito a metà.
E uno non riuscito proprio.
Attenzione a non fotografare mai un tramonto o parte di esso, senza includere almeno un bel pezzo dell'orizzonte in quanto si andrebbero a perdere i riferimenti visivi fondamentali per il gioco delle proporzioni.Ci sono delle foto apparentemente fatte al tramonto che posso essere scambiate per tali. In realtà stiamo solo fotografando il sole che è certamente basso sull'orizzonte ma non ancora in fase di tramonto. In questo caso i tempi di scatto devono essere rapidissimi e il risultato sarà all'incirca questo:
Dieci minuti dopo. La scena inizia ad entrare nella fase tramonto. La lama di luce verticale è l'effetto del sole sulle lenti dell'obiettivo. Sarebbe da evitare o da correggere con Photoshop.
Per farvi capire cosa possono fare i tempi di esposizione in uno scatto fotografico, vi faccio vedere le prossime due foto. Siamo a Roma, Castel Sant'Angelo, il primo scatto sembra una foto fatta in prossimità di un tramonto quasi immediato.Nella seconda foto, fatta 3 minuti DOPO, potete invece scoprire che in realtà la luce originale era ben diversa.
Dove non ci viene in aiuto la natura, possiamo forzare noi la mano cambiando alcuni parametri della digitale. Ad esempio nella mia D90, entrando nel menù del bilanciamento del bianco, possiamo andare a cambiare i gradi kelvin influenzando notevolmente la temperatura dell'immagine finale. Un esempio concreto: questa era la vera luce in uno dei tramonti nella mia recente vacanza a Bathala.Immagine leggermente sotto esposta ma praticamente assenza di luce rossa.
Ecco la stessa immagine con un bell'incremento della temperatura dei gradi kelvin.
E qui invece siamo finiti in Siberia. Niente di tutto ciò. Ho semplicemente abbassato di brutto la temperatura del bilanciamento del bianco.
Altro aiutino che possiamo concederci ogni tanto è dato da Photoshop. Qui vediamo un tramonto sul fiume vicino a casa mia.
Ed ecco la stessa immagine elaborata con photoshop. Un aumento della saturazione, alcuni colpetti con la funzione Variazioni, e due regolatine con il bilanciamento dei colori.
Una spettacolare immagine ripresa nei pressi del Passo Pordoi durante l'ora blu uno dei momenti magici che potete cogliere dopo il tramonto. Si vedono ancora chiaramente gli strati distinti di atmosfera colpita dal sole e non. Eccezionale, specialmente a vederla da vivo.
Ancora alcune foto al tramonto.
E ora un pò di nozioni sul tramonto.
Quando il lembo superiore del Sole sparisce sotto la linea dell'orizzonte si ha il tramonto, tuttavia il cielo continua ad essere illuminato a causa della riflessione e diffusione della luce solare da parte dell'atmosfera. La luminosità persistente del cielo è data dalla depressione del Sole, ed infatti essa diminuisce sempre più a mano a mano che il Sole si abbassa sotto l'orizzonte, rendendo in tal modo graduale il passaggio dalla luce alla oscurità. Il periodo suddetto, come quello analogo che precede il sorgere del Sole, prende il nome di crepuscolo. La sua durata complessiva è legata alla data e alla latitudine del luogo in cui si trova l'osservatore e alle nostre latitudini può variare da 1,5 a 2 ore. Tale durata è però legata anche, in maniera sensibile, alle condizioni meteorologiche ed alla trasparenza dell'atmosfera.
Per esigenze legate alla navigazione e alla pratica astronomica, in realtà il crepuscolo si suddivide in tre periodi denominati:
• crepuscolo civile
• crepuscolo nautico
• crepuscolo astronomico
Il crepuscolo civile inizia subito dopo il tramonto e termina quando il Sole si trova sotto l'orizzonte di 6 gradi. Durante tale fase, essendo il cielo molto luminoso, le stelle non sono ancora visibili ed è possibile la visione senza l'ausilio di illuminazione. Questo periodo è detto così perchè indica il limite massimo entro il quale è possibile surfare.
Successivamente inizia il crepuscolo nautico, in cui cominciano ad essere gradualmente visibili le stelle. Il Sole nel frattempo è passato da 6 a 12 gradi sotto l'orizzonte, ed i suoi raggi riescono ancora a rischiarare, seppure molto debolmente, gli strati più alti dell'atmosfera. La denominazione di "nautico" dipende dal fatto che, durante tale crepuscolo, il navigante può osservare le stelle al fine di determinare la propria posizione in mare. Per tale scopo egli utilizza un particolare strumento ottico, denominato sestante, col quale misura l'altezza degli astri rispetto all'orizzonte marino. E' quindi necessario poter osservare contemporaneamente sia l'orizzonte sia le stelle: tale contemporaneità non e possibile durante gli altri crepuscoli.
Al termine di questa seconda fase inizia il crepuscolo astronomico durante il quale si rendono visibili tutte le altre stelle, fino alla sesta magnitudine. Alla fine di tale periodo il Sole è depresso di 18 gradi e si raggiunge l'oscurità completa. Soltanto dopo di esso possono iniziare le osservazioni astronomiche degli astri molto deboli, la cui magnitudine è superiore alla sesta. Naturalmente, prima del sorgere del Sole, si passerà dalla notte al giorno attraverso, rispettivamente, i crepuscoli astronomico, nautico e civile.

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