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mercoledì 29 giugno 2011

Driver Parallel lines



Quando ancora Grand Theft Auto viaggiava nei confini delle due dimensioni un titolo in particolare portò una ventata di aria fresca ad i giochi di guida, astraendo il concetto generale del genere per portarlo a nuove realtà ancora inesplorate. Nel 2000 vede la luce Driver, originale titolo sviluppato da Reflections Interactiveche propone un innovativo sistema di gioco incentrato principalmente sulla piena libertà di azione in un mondo interamente tridimensionale,scardinando i consueti binari ai quali da sempre siamo stati abituati nel mondo dei videogiochi.
Un felice esordio, dunque, quello di Driver, seguito però da altri due titoli non certamente all’altezza del primo: il terzo capitolo di Grand Theft Auto, infatti, aveva fatto sue le novità introdotte da Driver aggiungendo però diversi elementi che hanno reso il titolo leader indiscusso del genere “free roaming”. I successivi capitoli di Driver sono stati dei vani tentativi di avvicinarsi al loro più acerrimo rivale.
Driver Parallel Lines è il quarto capitolo della serie uscito più di un anno fa per le piattaforme Playstation2 e Xbox. Dopo averne acquistati i diritti da Atari, Ubisoft cerca di colmare una lacuna relativa al genere dei “free roaming” game, da sempre latitanti sulle console Nintendo.

Linee parallele

La vicenda si apre nel ’78: impersoniamo TheKid, un diciottenne con un innato talento per la guida che arriva nella grande mela per cercare fortuna. Vivendo in una stanza sopra l’officina di un nostro amico cominciamo a frequentare delle persone di basso rango e pian piano ci ritroviamo a formare una gang criminale svolgendo diversi compiti per boss e altri potenti malavitosi legati alla criminalità organizzata locale. Dopo esserci fatti un nome nell’ambiente malavitoso veniamo coinvolti in un colpo grosso che sfugge al controllo della gang e i nostri migliori amici finiscono per tradirci. Dopo esser stati arrestati e aver scontato la bellezza di 26 anni in gattabuia veniamo rilasciati, ormai più che quarantenni, ritrovandoci in una New York ormai cambiata drasticamente, con un sentimento di vendetta covato per lunghi anni e decisi a far piazza pulita di quanti ci hanno tradito in passato.
Questa, sommariamente, la trama che sta dietro a Driver Parallel Lines, trama che si suddivide in due fasi temporali: una ambientata negli anni ’70 con un Tk appena maggiorenne, l’altra ai tempi nostri con un Tk più maturo e cinico. Le basi sembrano essere, dunque, buone ma alla realtà dei fatti le cose non sono così rosee: una trama abbastanza complessa come quella di Driver Parallel Lines necessitava di una narrazione all’altezza, cosa che viene drasticamente a mancare lungo tutto il corso del gioco. Si fa fatica ad affezionarsi ai personaggi che, cominciando dal protagonista, sono abbastanza anonimi e inespressivi, il ritmo generale della narrazione è caratterizzato da una generale piattezza.

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